Riconoscere bronzi o sculture antiche: ecco come fare per individuare le m arcature

L’apposizione di marchi sulle sculture in bronzo non è affatto una novità; già nell’antica Grecia e a Roma gli artigiani usavano contrassegnare le loro creazioni con un segno distintivo, come una firma, un simbolo, per rivendicare la paternità dell’opera. Serve a identificare l’autore, fungendo da sigillo di autenticità.

Spesso, infatti, queste statue venivano fuse in molteplici esemplari, e alcune recavano incisi i nomi degli scultori o della bottega, mentre altre esibivano il marchio del committente, quasi un attestato di provenienza. Con il Rinascimento, questa pratica si intensificò, e le rinomate botteghe di Firenze, Venezia e altre città svilupparono simboli e marchi per prevenire le imitazioni.

Talvolta, venivano incisi anche la data o il nome del cliente. In seguito, con l’affermarsi dell’arte come attività commerciale su vasta scala, soprattutto nell’Ottocento e nel Novecento, queste marcature divennero uno strumento per tutelare il valore delle opere. Alcune fonderie iniziarono a numerare le copie, specificando se la fusione era stata realizzata a cera persa o con altri metodi.

A cosa serve la marcatura

Veniva indicato anche il luogo di produzione. Oggi, tutto ciò è prezioso per i collezionisti, poiché facilita la distinzione tra gli originali e le riproduzioni successive, realizzate magari con materiali differenti. Nel mercato dell’arte contemporaneo, queste incisioni sono fondamentali. Un marchio ben documentato può far impennare il valore di una scultura.

Pertanto, quando si acquista un bronzo, è consigliabile esaminarlo attentamente, poiché quei segni incisi possono rivelare molto più di quanto appaia a prima vista. Stabilire l’autenticità di una scultura in bronzo antica non è semplice e richiede attenzione a numerosi dettagli, con un elevato rischio di errore; tuttavia, prestando attenzione ad alcuni aspetti, è possibile farsi un’idea.

Innanzitutto, è essenziale osservare attentamente l’opera. Il bronzo, con il tempo, subisce trasformazioni, sviluppando una patina caratteristica, una sorta di strato di ossidazione che si forma gradualmente. Le copie moderne tentano di imitarla, ma spesso si percepisce una differenza. Piccoli segni di usura, imperfezioni, sfumature che solo il tempo può creare.

La storia dell’opera in bronzo

Naturalmente, esistono tecniche per accelerare artificialmente l’invecchiamento, ma un occhio esperto le individua facilmente. Un altro elemento cruciale è la storia dell’oggetto: il luogo di ritrovamento, i precedenti proprietari, l’esistenza di documenti che ne attestino la storia. Tuttavia, è bene prestare attenzione, poiché i certificati non sono sempre affidabili.

A volte, servono più ad aumentare il prezzo che a garantire l’autenticità. Per ottenere risposte certe, è utile ricorrere a indagini scientifiche, come analisi dei metalli, delle tecniche di fusione e persino della data dell’ultima esposizione del bronzo al calore. Tuttavia, queste analisi non possono essere eseguite autonomamente con una lente d’ingrandimento, ma richiedono laboratori specializzati e personale qualificato per interpretare i risultati.

Se tutto ciò sembra complesso, è consigliabile consultare esperti del settore, come antiquari, storici dell’arte e specialisti in bronzi antichi, che possono fornire una valutazione. Anche se le opinioni possono divergere, avere più punti di vista è utile. E il valore? Qui si apre un altro capitolo: il prezzo di una scultura in bronzo dipende da molteplici fattori.

La questione del prezzo

L’autore, l’età, l’unicità o la presenza di copie multiple, la firma di un artista rinomato o una storia documentata contribuiscono ad aumentare il prezzo. Anche le tendenze del mercato influenzano il valore: alcune opere diventano particolarmente ricercate in determinati periodi, per poi perdere valore in seguito. Per valutare il prezzo, è possibile rivolgersi a diverse figure professionali.

Gli antiquari conoscono il mercato, le case d’asta sanno quanto sono disposti a spendere gli acquirenti, le gallerie d’arte hanno i contatti giusti. Inoltre, i periti rilasciano certificati di autenticità, utili per la vendita o l’assicurazione dell’opera. Alcune sculture hanno raggiunto cifre astronomiche, soprattutto se si tratta di pezzi unici realizzati secoli fa con storie straordinarie.

Il bronzo è stato tradizionalmente utilizzato per rappresentare divinità, re, eroi e scene storiche, grazie alla sua resistenza, bellezza e capacità di trasformarsi nel tempo, che lo rende ancora più affascinante. Ma attenzione ai falsi! Il mercato dell’arte è pieno di riproduzioni, alcune così ben realizzate da ingannare persino gli esperti. I falsari utilizzano tecniche sempre più sofisticate.

Il fascino delle statue

Pertanto, è necessario prestare attenzione: se una scultura appare troppo perfetta, se viene venduta senza documentazione chiara, se il prezzo è eccessivamente basso, è consigliabile diffidare e confrontarla con altre opere simili per individuare eventuali anomalie. Ma, in definitiva, perché le sculture ci attraggono così tanto? Questa è una domanda interessante.

Forse perché sono oggetti tridimensionali, che possiamo esplorare da ogni angolazione, toccare e percepirne il peso… un dipinto, invece, si limita a essere osservato. Una scultura, al contrario, viene vissuta in modo diverso. Il bronzo, inoltre, possiede un fascino particolare, riflettendo la luce in modi unici, mutando nel tempo e apparendo quasi vivo. Non a caso, nel corso dei secoli, è stato utilizzato per immortalare momenti significativi, personaggi leggendari e scene destinate a rimanere nella storia.

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