Ulivo: sai davvero come prendertene cura nel modo corretto?

L’ulivo, o olivo, è uno dei simboli del Mediterraneo. Originaria delle nostre zone, la pianta dell’olivo è una delle coltivazioni più comuni in alcune regioni d’Italia, come la Toscana e la Puglia, e non solo. Viene spesso scelta anche come specie ornamentale per dare un tocco di rusticità al giardino. Scopri come occupartene al meglio.

Olea europea, l’ulivo in botanica

Olea europea è il nome scientifico della pianta dell’olivo, specie arborea appartenente alla famiglia delle Oleaceae. Si presenta come un albero di medie dimensioni, che, se non accuratamente potato, può raggiungere altezze di circa 5 metri. Le foglie sono di forma lanceolata, coriacee, a margine liscio e “tagliente”, di colore grigiastro.

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I fusti sono contorti e a volte cavi al centro. I frutti, noti come olive, sono delle drupe di piccola dimensione, ovaleggianti, di colore violaceo a maturazione. Queste vengono raccolte per la produzione dell’olio extra vergine di oliva, condimento famoso in tutto il mondo e utilizzato per la preparazione di numerosissime ricette.

Esistono numerose varietà di olivo, che si distinguono l’una dall’altra per la grandezza delle foglie e dei frutti e anche per l’andamento del fusto. Alcune varietà sono particolarmente indicate per la produzione dell’olio extra vergine mentre altre sembrerebbero più adatte per l’utilizzo dei frutti interi.

L’ulivo e il suo ciclo vitale

La parola chiave per descrivere il ciclo vitale dell’ulivo è “lentezza”. Si tratta, infatti, di una pianta dalla crescita molto lenta che si rispecchia anche nella sua longevità. Esistono tutt’oggi olivi secolari, che rendono ancora più questa specie vegetale affascinante! Oltre a rappresentare il simbolo dell’areale del Mediterraneo, gli ulivi antichi sono anche un pezzo di storia.

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A partire dalla semina, passano circa 5 anni per far sì che la germinazione arrivi a compimento. Al momento che si ha lo sviluppo di un fusto e di alcuni ramificazioni secondarie e la pianta assume una struttura definita, le foglie iniziano ad aumentare di numero. La fase di crescita vegetativa prosegue fino a circa il decimo anno di età

E’ a questo punto che inizia a verificarsi la fioritura e la successiva fruttificazione, che vedono la massima produttività tra i 10 e i 50 anni di vita della pianta. Negli anni successivi, invece, si assiste di solito a un calo della produzione, man a mano che la pianta continua ad invecchiare.

Scopri come prenderti cura del tuo ulivo!

Per poterne garantire uno sviluppo vigoroso e una crescita ottimale, non possono non essere effettuati degli interventi colturali a cadenza regolare e nel periodo ideale per evitare di creare danni e sofferenze alla pianta, ottenendo l’effetto opposto a quello desiderato. Il primo passo da fare è assicurarsi di effettuare il trapianto in un suolo idoneo.

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Il terreno prediletto dall’olivo è un suolo leggermente alcalino, ricco di sostanza organica e in grado di drenare l’eccesso di acqua. I terreni argillosi, quindi, dovrebbero essere evitati, aumentando la possibilità che si verifichino fenomeni di marciumi radicali. Anche l’esposizione non dovrebbe essere tralasciata: luoghi ben illuminati sono l’ideale.

L’ulivo è di per sé una pianta rustica e resistente che, quindi, non necessita di frequenti irrigazioni, riuscendo a resistere ai periodi di siccità. Tuttavia, per assicurare una buona produttività, soprattutto nel caso di assenza di pioggia per lungo tempo nel periodo estivo, potrebbe essere necessario fornire adeguate quantità d’acqua.

E ancora…

Quando si parla di ulivo non si può non parlare di potatura! Questa operazione è fondamentale per dare una struttura definita alla pianta, permettere una buona illuminazione e areazione della chioma e stimolare la massima produzione dei frutti, incanalando l’energia della pianta nella fioritura e nella fruttificazione, eliminando i rami vecchi e malati.

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Anche il trattamento con prodotti di origine naturale, come il rame, potrebbe essere necessario per limitare la possibilità di attacco da parte di parassiti come l’occhio di pavone, una malattia fungina che attacca le foglie della pianta. Attenzione anche alla mosca dell’olivo, che depone le uova nei frutti!

In questo caso potrebbe essere utile installare delle trappole o effettuare dei trattamenti biologici. Infine, ma non per importanza, la concimazione. Essa potrebbe essere necessaria nei casi in cui il terreno risulti impoverito, soprattutto nella stagione primaverile, periodo in cui la pianta necessita di maggiori concentrazioni di nutrienti come il fosforo e l’azoto.

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